A parte i diamanti, la cioccolata e la moda, Anversa è una città d’arte che non riposa sugli allori. Come in tutte le metropoli, anche se questa è una città di solo mezzo milione di abitanti, zone cadute in disgrazia vengono recuperate e rinnovate. Al momento la scena artistica è concentrata nello Zuid, che significa Sud, il quartiere del Museo di Belle Arti, che però resterà chiuso fino al 2017 per lavori di rinnovamento. Ma intorno alla piazza principale, Leopold de Waelplaats ci sono caffè e gallerie d’arte, ristoranti, locali dove ascoltare musica. è un luogo di passeggio, chiacchiere, relax, per uscire la sera. Di struscio, diremmo noi. Ci sono gallerie d’arte e negozi di design ed elementi di arredo che fanno sognare.
Lo Zuid è vivace e alternativo, ma ha un aspetto architettonico maestoso. Le grandi avenue e piazze furono costruite durante le Esposizioni Mondiali alla fine del 1800, quando il quartiere era chiamato la Piccola Parigi. Poi, nonostante la bellezza architettonica, è andato un po’ in rovina, per essere recuperato e rivalorizzato negli ultimi dieci anni. Le facciate degli edifici sono state mantenute per cui si possono ammirare esempi di Art Nouveau e Art Déco. Alle spalle del Museo di Belle Arti c’è un palazzo singolare, Bootje, la Barca, fatto costruire da un armatore, con un bovindo a forma di prua. I budda che si scorgono dalle finestre fanno venire voglia di visitare all’interno una costruzione così curiosa.
Lungo il fiume c’è il MuHKA, il museo di arte contemporanea, alloggiato in un ex silos, e il FoMu, il museo della fotografia. Ma qui c’è anche il Sips, locale prestigioso del barman Manuel Wouters, componente dei Primitivi Fiamminghi, gruppo di chef che sperimentano con cibi e sapori. Se avete voglia di assaggiare un cocktail con indivia belga, melagranata e miele, o un bourbon in cui è stata fatta macerare della pancetta per due settimane, siete nel posto giusto.
Il locale che vi consigliamo è il Cafe Hopper: se entrate in questo bar austero e spoglio, capirete subito il perché dell’omaggio al pittore statunitense. Come davanti a una tela di Hopper, si ha una sensazione di vuoto. Di giorno è un posto per uno spuntino, un caffè, leggere i quotidiani; di sera è un jazz club che grazie ai contatti dei proprietari spesso ha ospiti prestigiosi nelle jam session, perché jazzisti di fama mondiale che magari sono impegnati con l’orchestra jazz a Brussels o in altri eventi, accettano volentieri di venire a suonare in questo locale accogliente e informale. Può essere un talento di casa, come Bert Joris, o una star internazionale come Kenny Wheeler, con buona pace del locale storico del jazz ad Anversa, alle spalle della cattedrale, il De Muze.
Leave a Reply