Facendo un passo indietro e tornando all’inizio, il benvenuto comincia dal nuovo ingresso: il City Gate, o City Gap, la fessura, come qualcuno l’ha soprannominato, visto che dopotutto è un’apertura nel muro. Il progetto è di Renzo Piano, che ha riorganizzato l’accesso al centro storico della città, con un intervento che abbraccia l’edificio del nuovo Parlamento, ciò che restava della Royal Opera House, mai ricostruita dopo le bombe e oggi trasformata in macchina teatrale all’aperto, la nuova porta della città e il fossato, che non è più un parcheggio ma un’area di giardini. Per il progetto è stata usata la pietra locale, per integrare edifici nuovi e antichi e le mura cinquecentesche. Blocchi di pietra lavorata a macchina con un procedimento altamente tecnologico in modo da modulare la temperatura, la luce e il volume del nuovo Parlamento che ricorda un masso eroso dal vento. Il gate vero e proprio è una breccia nel muro, riportata alle dimensioni originali perché era stato allargata nel corso dei secoli. Oggi si ha di nuovo la sensazione di entrare in una fortezza, passando su un ponte che attraversa il fossato e penetrando lo spessore dei bastioni.
Varco il City Gate la sera del primo giorno, in un gennaio freddo e piovoso, per andare al Teatru Manoel, uno dei più antichi teatri europei ancora in funzione. Nel 1731 fu il Gran Maestro portoghese António Manoel de Vilhena a commissionarlo e finanziarlo per tenere i giovani cavalieri fuori dai guai e dare un’intrattenimento onesto a tutta la popolazione. È il motto che ancora oggi troneggia sopra l’ingresso: “Ad honestam populi oblectationem”.Da tre anni il Teatru Manoel, piccolo e delizioso come una bomboniera barocca, è la sede principale del Valletta International Baroque Festival, che per due settimane nel mese di gennaio riempie di concerti anche altre chiese di Valletta e Floriana. L’edizione di quest’anno celebrava i trecento anni dalla nascita di Girolamo Abos, compositore maltese nato a Valletta e morto a Napoli nel 1760. La quarta edizione si terrà dal 16 al 30 gennaio 2016 e si aprirà con Le Concert des Nations di Jordi Savall. I programma completo è già qui. Il direttore artistico, Kenneth Zammit Tabona, è anche un meraviglioso acquarellista. Sarebbe bello portarsi a casa una delle sue cartoline maltesi.
Dopo i concerti, comunque, si va a cena, per esempio da Trabuxu, dove capita di incontrare una tavolata composta da undici rappresentanti della stampa gay tedesca venuti a Valletta proprio per il festival. Trabuxu sta per tire bouchon, cavatappi e sta in South Street, in un ex negozio di musica, con un’esposizione di arte moderna sulle pareti rosse, che a volte continua anche sui muri esterni del locale. C’è un’atmosfera vivace e informale, rumorosa se uno dei tavoli sociali ospita una dozzina di rappresentanti della stampa gay berlinese, e il cibo è squisito.
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