Quante volte le mie sorelle sono tornate da Malta con un numero esagerato di confezioni di Gbejniet – formaggetti di pecora o capra freschi (friski otal-ilma), essiccati (moxxa, bajda, o t’Għawdex), sotto sale (maħsula) o al pepe (tal-bżar) e Bigilla, pasta di fagioli e aglio. E cracker con cui mangiarli, e dolcetti alle mandorle per il tè o il caffè e bottiglie di vino rosso. Solo io compro i digestive al cioccolato senza zucchero (made in Spain) al bar dell’aeroporto.
La trinità maltese si completa con gli imprescindibili Pastizzi, pasta filo ripiena di ricotta o piselli. Solo state attenti a non usare la parola a sproposito. Personalmente preferisco il panino tradizionale con la ftira, il pane casareccio, farcito di capperi, tonno, olive, pomodori, cipolla…
A Valletta si può vivere alla grande schivando il coniglio – piatto nazionale – in tutte le sue forme. Si mangia bene al Trabuxu, parola che è una corruzione del francese tire-bouchon. Si trova in South Street, in un ex negozio di musica, con una collezione di arte moderna sulle pareti rosse, un’esposizione a volte continua anche sui muri esterni del locale. L’atmosfera è vivace e informale. Un ottimo indirizzo è Michael’s in Valletta, in Archbishop Street. È il ristorante dello chef Michael Cauchi e si trova in un edificio storico, L’Hostel De Verdelin, che non è un club privato. Michael propone cucina di mare e di terra, delicata, digeribile.
Rubino in Old Bakery Street è un’istituzione fin dall’insegna, che ancora recita Confectionery come nel 1906. Piatti maltesi tradizionali come ghagin grieg, la pasta alla greca, e sfinec ta l-incova – ciabatta fritta con le acciughe. Il martedì c’è il coniglio, se vi va, e tutti i giorni ci sono i famosi dessert come la Torta tal-Marmurat, la torta marmorizzata, con cioccolato, biscotti sbriciolati, nocciole e canditi.
Non si può lasciare Valletta senza prendere almeno un tè da Cordina, in un tavolo all’aperto sotto l’occhio vigile e pacato della Regina Vittoria, in Piazza della Repubblica, o nella sala nell’edificio storico, con interni riccamente farciti come i suoi dolci.
Uno dei miei posti preferiti a Valletta (o forse dovrei dire Floriana) è il Club Bar dell’Hotel Phoenicia, proprio davanti l’ingresso della città, adagiato in parte lungo le fortificazioni. Il Club Bar apre alle 18 e vi accoglie in un’atmosfera coloniale, con le foto della regina alle pareti, i comodi divani e poltrone, le lampade soffuse, il barman in divisa che compassato agita lo shaker dietro il bancone. È un luogo molto piacevole, rilassante e accogliente. Anche adesso vorrei essere là, con un bicchiere di rosso maltese, a chiacchierare sommessamente o con un libro prima di salire in camera, gettare l’ultimo sguardo su Marsamxett e poi spegnere la luce .
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