DOVE
Panella, L’Arte del Pane, Via Merulana 54, Roma. Per anni ho pensato e pubblicamente sostenuto che Panella avesse il miglior Cappuccino & Cornetto della Capitale. Todo cambia, canta Mercedes Sosa. Nonostante sia un luogo dai prezzi esorbitanti (soprattutto se avete l’ardire di usufruire del servizio al tavolo), siccome i cornetti dei bar di Roma sono fatti con il cartoncino Bristol, quello che alle elementari e medie usavamo per applicazioni tecniche, e anche il cappuccino e il caffè sono 90 volte su 100 deludenti, per non dire imbevibili, vale la pena spendere 50-60 centesimi di più. Il servizio da Panella è lento, perfino esasperante. In genere quando riesci ad ottenere quello che vuoi, e a pagarlo, hai bisogno di un ritocco di colore alla ricrescita. Quando riesci a intercettarlo, il personale è freddo, a volte scortese e brusco, e se la tira un sacco. Cioè, te sta a ffa’ un favore. Ma il cibo è buono e fuori ci sono dei tavoli dove puoi perfino sederti gratis (scegliere la sezione “self service” negli orari consentiti), e la piazzetta è tenuta bene, sempre decorata con piante. Un angolo salvato dal degrado urbano, temo con quello che paghiamo per un fazzoletto di pizza bianca. Politicamente andrebbe boicottato, ma ho notato che ultimamente non ci sono più i pani a forma di fascio o testa di Mussolini in vetrina. Altra cosa assurda: non si possono scattare foto all’interno. Insomma, una caserma.
CHE COSA
Cappuccino e cornetto costano 2 euro e 60, almeno 50 centesimi in più del costo medio. Il cappuccino e il caffè sono sempre buoni. In più sul bancone ci sono varie cremine con cui arricchirli: cioccolato, pistacchio, zabaione… (quello della foto è un cappuccino spartano con caffè caldo e latte freddo). Sul caffè poi le varianti sono infinite, ci vorrebbe una categoria apposita nel blog. I cornetti, invece, non sono più quelli di una volta. Tempo fa la pasta era completamente cambiata, in pratica non era più un cornetto ma una specie di veneziana a forma di croissant. Questa volta era un po’ meglio dell’ultimo peggio, ma sempre distante dall’eccellenza di un tempo. La forma e la grandezza lasciano a desiderare, ma soprattutto gli ingredienti sono cambiati. Resta sempre una colazione sopra la media romana, ma Panella è passato dal 10 e lode da primo della classe al 7 di chi potrebbe fare molto di più ma non si impegna.
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