Le cose che ami si inseguono e si intrecciano e alla fine finiscono per trovarsi e coincidere. La mia città ideale e uno dei miei scrittori preferiti. Il massimo sarebbe vivere a San Sebastián e scrivere come Hemingway. Non torno a Donostia da quasi quattro anni – non conta l’oretta rubata durante il viaggio di ritorno proprio da Pamplona – e questa separazione è diventata struggente. Mi manca come un amante lontano, è il luogo del desiderio al contrario di Brett che in The Sun Also Rises a San Sebastián vuole fuggire per allontanarsi dall’amore impossibile per Jake:
– Isn’t it rotten? There isn’t any use my telling you I love you.
– You know I love you.
– Let’s not talk. Talking’s all bilge. I’m going away from you, and then Michael’s coming back.
– Why are you going away?
– Better for you. Better for me.
– When are you going?
– Soon as I can.
– Where?
– San Sebastián.
Più tardi Jake vi si ritrova da solo, alla fine della fiesta, a passare qualche giorno di detox nuotando nell’acqua della Concha, leggendo e riposando, ma un telegramma di Brett lo fa partire in anticipo. Nessuno descrive meglio di lui questa città meravigliosa, di una bellezza commovente. Hemingway ha catturato per sempre l’essenza di Donostia, intatta quasi cent’anni dopo, la fragranza dell’aria grazie all’oceano che si fa apparentemente mite nella baia:
..The trees seem though their leaves were never quite dry. The streets feel as though they had just been sprinkled. It is always cool and shady on certain streets on the hottest day. I went to a hotel in the town where I had stopped before, and they gave me a room with a balcony that openend out above the roofs of the town. There was a green mountainside beyond the roofs.
(Ernest Hemingway, The sun also rises)
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