Cambiamo strada. Giriamo lungo Elizabetes iela e arriviamo in Barona iela. Qui saliamo sul tram n. 11 in direzione Mezaparks. Dove andiamo? Nella strada della pace, Miera iela. Come a Tallinn e Vilnius, anche qui c’è il luogo bohémien, la repubblica nella repubblica, dove si trasferiscono gli artisti e gli alternativi e si rimboccano le maniche per ristrutturare, ripulire, riportare in vita.
Strada lunga e dritta, dritta e lunga, con tanti palazzi, alcuni fatiscenti, altri meno, art nouveau, in legno o in mattoncini, e una comunità di artisti, commercianti, negozi, caffetterie, gallerie d’arte, negozi di tè. Entrerete nel TAKA o nel DAD, dove oltre a prendere un tè, una birra, mangiare, sono esposte le opere di fotografi e pittori che hanno lo studio nel quartiere. Vi consiglio una visita al numero 19 da Illuseum, negozio e sala da tè che sembra una bottega ottocentesca, però con il wi-fi (vedi anche Riga #4). Impossibile uscire senza almeno 50 grammi di misteriose tisane o pozioni. Il tè pitta era squisito e ancora lo rimpiango.
Il nome “Strada della Pace” non è un’invenzione hippie, ma viene dal fatto che in passato qui c’erano agenzie funebri perché siamo sulla via del cimitero. A Miera iela la vita e la morte sono sullo stesso rettilineo perché al n. 45 c’è l’ospedale della maternità, mentre più avanti ci sono i luoghi di riposo eterno, i (bei) cimiteri nei boschi.
Prima di lasciare la Repubblica di Miera, obbligatoria una visita alla fabbrica di cioccolato della Laima. Se prenotate per tempo potrete partecipare a un laboratorio e portarvi a casa i vostri cioccolatini personalizzati. Altrimenti visitate il museo e comprate souvenir nel negozio che è sempre aperto, anche durante Jani, il che mi ha permesso di sfamarmi con un’insalata e una zuppa fredda, oltre a un tè e una fetta di dolce. Ditemi voi se le barbabietole non erano chic.
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